venerdì 15 marzo 2013


                    Présidentielles 2012

di Yvonne Tullini

Le elezioni francesi sono un evento seguito massimamente dalla popolazione locale, europea e internazionale, soprattutto considerando che uno dei motivi principali di questo grande coinvolgimento è la grande crisi economica e sociale in cui l’Europa è trascinata e lo sarà per un periodo ancora indefinito. Ora però torniamo al nostro confinante esagono: si tratta di elezioni politiche svolte in due turni (il primo il 22 aprile, il 6 maggio il secondo).
Vi presenterò in maniera schematica i candidati e i risultati del primo e del secondo turno.


UMP :
  • Nicolas SARKOZY, Président de la République.
PS :
  • François HOLLANDE, Président du Conseil Général de Corrèze. Ancien Premier Secrétaire du PS.
MODEM :
  • François BAYROU, Ancien Ministre, Président du Modem
Debout la République: 
  • Nicolas DUPONT AIGNAN, Député Maire, Président de « Debout la République »
EUROPE ECOLOGIE:
  • Eva JOLY, Députée Européenne. Ancienne juge d’instruction.
FRONT DE GAUCHE :
  • Jean-Luc MELENCHON, Sénateur
Lutte Ouvrière :
  • Nathalie ARTHAUD
FN :
  • Marine LE PEN, Députée Européenne, Présidente du Front National
NPA:
  • Philippe POUTOUX
Solidarité et progrès:
  • Jacques CHEMINADE, ancien candidat à l’élection présidentielle de 1995.

Candidats
Voix
% exprimés

Mme Eva JOLY
828 451
2,31

M. François HOLLANDE
10 273 582
28,63

Mme Marine LE PEN
6 421 773
17,90

M. Nicolas SARKOZY
9 753 844
27,18

M. Jean-Luc MELENCHON
3 985 298
11,11

M. Philippe POUTOU
411 178
1,15

Mme Nathalie ARTHAUD
202 562
0,56

M. Jacques CHEMINADE
89 572
0,25

M. François BAYROU
3 275 349
9,13

M. Nicolas DUPONT-AIGNAN
644 086
1,79

Candidats
Voix
% exprimés

M. François HOLLANDE
18 004 656
51,63

M. Nicolas SARKOZY
16 865 340
48,37




Una volta descritte in maniera generica, entriamo nei dettagli, in particolare ci terrei a citare l’acceso dibattito tra Sarkozy e il neo presidente Hollande.
Il primo scontro è stato sulla parola “rassemblements”, un riferimento classico della politica francese, che richiama il concetto di unione del paese, di unità. “Lei ha spaccato il paese in questi cinque anni” ha detto subito Hollande, Sarkozy gli ha risposto che “rassemblement è una gran bella parola, ma bisogna riempirla di sostanza.” A quel punto il socialista ha ribattuto che se ne andrà all’Eliseo, lui che si è presentato come candidato “della giustizia”, cercherà di “colmare il divario” che si è creato negli ultimi anni. Il primo scontro duro è arrivato quando Hollande ha parlato di “aumento di un milione di disoccupati” e Sarkozy lo ha accusato di mentire. “Per me dovrebbe essere inaccettabile questa parola-ha ribattuto il socialista- ma nella sua bocca è un’abitudine…”.
Questi sono stati i punti cruciali dell’incontro-scontro tra un futuro presidente quasi del tutto consapevole di avere la vittoria in pugno e un presidente uscente.
Noi ,cittadini europei, riponiamo adesso la speranza nel nuovo chef d’état francese, cercando di essere il più possibile ottimisti e di volgere ogni intervento unicamente a un rapido miglioramento della situazione europea. Candidato di destra o di sinistra, è vincolato in ogni caso da una promessa che deve tassativamente mantenere, dopotutto “le changement, c’est maintenant” (il cambiamento è adesso).

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