Dì di sì anche tu!
Di Teresa Mazzanti
Capita anche a voi di risvegliarvi a metà maggio e realizzare che
improvvisamente un altro anno è passato? Che sia l’aria
primaverile ad averci intorpidito, ma come sia possibile che questo
accada, rimane un mistero: che tutte quelle persone, quelle parole,
quei luoghi, che ci sembravano così vicini tanto da poterne
percepire costantemente la presenza su una spalla, siano d’un
tratto diventati…ricordi!
All’orizzonte si staglia l’estate in tutto il suo accecante
splendore. Certo, una nebbia di verifiche e interrogazioni offusca il
panorama, ma si dissolverà presto.
Estate: una sola parola capace di evocare un intero flusso di
sensazioni, odori, esperienze...Pochi altri vocaboli tra gli oltre
135000 del dizionario ne sono altrettanto capaci, e credo che si
tratti di una qualità straordinaria.
O forse ancora più straordinario è il fatto che solo noi possiamo
dirci i responsabili di un contenuto così ricco, racchiuso in un
insieme di sole sei lettere.
E tanto maggiore sarà l’intensità evocativa con cui la parola
estate vi si scioglie sulla lingua come la migliore delle
prelibatezze, tanto più intensamente l’avrete vissuta.
Il risultato è sempre qualcosa di unico.
Ai tre mesi estivi ognuno di noi attribuisce quindi immagini,
ricordi, parole…Quanti di voi vi associano la parola volontariato?
Personalmente posso dire di custodire nel ripostiglio della memoria
anche una cartella con questo titolo.
L’anno scorso mi sono ritrovata infatti con un intero mese libero,
un agosto torrido e una Bologna deserta che ho voluto riempire con
qualcosa di diverso.
Forse alcuni di voi hanno già sentito parlare di Sayes, l’ente che
si occupa di contattare associazioni di vario genere agenti sul
territorio del comune e di organizzare attività di volontariato
estivo per ragazzi.
Lo so, chi ha voglia di sottrarre metà giornata, per una durata di
due settimane, a un meritato cazzeggio finalmente raggiunto dopo 9
mesi di scuola? Eppure queste due settimane potrebbero regalarvi
momenti pieni, che vi assicuro non potrete dimenticare facilmente.
Nel mio caso ho partecipato alle iniziative dell’associazione ADMO,
che si occupa della donazione di midollo osseo.
Oltre ad avvicinarmi a un mondo e a un ente che non conoscevo, ho
incontrato tantissime persone di ogni età e genere, ma tutte
accomunate da una forte motivazione, una passione e un entusiasmo che
non ha potuto fare a meno di coinvolgermi.
Persone che non avrei mai pensato di conoscere.
Ma quello che mi è rimasto impresso più nel profondo è forse
l’essermi sentita apprezzata in un contesto nuovo, col quale non mi
ero mai approcciata prima, essermi scoperta in grado di misurarmi con
un ambiente lavorativo, di sentirmi motivata a dare un aiuto concreto
in qualcosa che non riguardasse la scuola o le circostanze alle quali
sono abituata.
Per non parlare delle porte che mi si sono aperte di conseguenza. Mi
basta pensare alle svariate iniziative che Sayes dedica agli ex
volontari estivi (ma alle quali ogni liceale può prendere parte
liberamente) durante il corso dell’anno, dal partecipare alla
marcia della pace ad Assisi, a un ciclo di incontri e attività
rivolti a tutti i giovani bolognesi.
Insomma, una grande opportunità che consiglio vivamente a tutti di
cogliere al volo.
Per
chiunque abbia voglia di approfondire o leggere l’elenco delle
associazioni con cui è possibile partecipare troverà sul sito
tutte le informazioni di cui ha bisogno. Ma prima di correre ad
accendere Google, perché non leggere la testimonianza di una
ragazza che, come me, è stata una volontaria dell’estate 2011?Intanto,
vi svelo due date del prossimo futuro che saranno un’occasione in
più per avvicinarsi al progetto Sayes: il pomeriggio del 7 giugno,
nel quale, in un parco ancora ignoto, sarà possibile conoscere
direttamente le varie associazioni e capire se le stesse possano
interessarvi o meno; la seconda data: il 13 giugno, un’intera
giornata di divertimento presso il centro Ca’ Bura dove, insieme
agli ex volontari, potrete conoscere ragazzi e ragazze da tutta
Bologna, interessati come voi all’iniziativa.1) Dove e da chi hai sentito parlare di Sayes per la prima volta?Un giorno a scuola, durante l'intervallo, un ragazzo viene da me e porgendomi un foglietto mi dice: “Tieni”. Senza nemmeno leggerlo me lo metto in tasca, e tornata a casa, mentre mi cambiavo, mi cade per terra. Ed è proprio in quel momento che sono venuta a sapere per la prima volta del progetto di Sayes! Sin da subito l'idea mi è sembrata assolutamente fantastica!
2) Per quale associazione hai lavorato?
Il biglietto mi diceva di andare sul sito di Sayes, così da avere maggiori informazioni. Sul sito ho trovato un elenco delle associazioni che aderivano al progetto e dove potevi fare esperienza di volontariato. Curiosando un po' ho trovato un' associazione che risiedeva praticamente di fronte a casa mia, si chiamava FantaTeatro ed era una sorta di campo solare che intratteneva i bambini con laboratori teatrali e manuali. E allora mi son detta: perchè no?
3) Perché hai deciso di diventare volontaria?
In estate le giornate in città sono sempre tutte uguali: se non esci con gli amici allora stai a casa su Facebook, e se non stai a casa su Facebook allora stai in cucina a mangiare. Insomma, con il volontariato hai l'occasione di stare fuori tutto il giorno divertendoti e per di più aiutando qualcuno che ha bisogno. Allora perchè tirarti indietro?
4) Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Tanta, tanta creatività! Stando con i bambini giornate intere non facevi altro che imparare cose nuove fino ad allora considerate irrealizzabili, tornando in qualche modo ad avere sei anni! Perchè il volontariato non è solo fare del bene ad altri, ma anche divertirsi!
5) A chi consiglieresti questa esperienza e perché?
A tutti i giovincelli d'oggi che hanno voglia di qualche azione buona o comunque di occupare noiose giornate estive! E poi l'attività di Sayes dà anche credito, quindi è proprio bazza!
Ringraziamo Veronica Amicarella del liceo Copernico
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