DUE CHIACCHIERE SULL’UNIVERSITÀ
di Giacomo Lemoli
Trovarsi insieme durante la
mattinata di cogestione del Galvani è stato innanzitutto un pretesto
molto gradevole per far tornare noi, “vecchi” studenti, tra le
mura del nostro Liceo per una mattina. Abbiamo respirato un po’
dell’aria dei cinque anni passati sotto la statua di Gigi, abbiamo
ritrovato luoghi e persone che sono state importanti per la nostra
crescita e formazione, oltre che una varietà di facce amiche, e di
questo ringraziamo. L’occasione ci ha permesso di parlare
liberamente e senza troppe formalità della nostra vita
universitaria. Più che di esperienza (che è poca), abbiamo provato
a trasmettere l’impatto e il lento adattamento che ha
caratterizzato questi primi mesi in un nuovo mondo.
Noi sei rappresentavamo le Facoltà
di Economia, Giurisprudenza e Ingegneria dell’Università di
Bologna, la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di
Bologna (sede di Forlì), l’Università Commerciale Bocconi di
Milano e la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Forlì.
Diverse testimonianze per contesti completamente differenti, ma con
più di un punto in comune. Abbiamo cercato di evidenziare gli
aspetti che hanno orientato la nostra scelta universitaria, in primis
le valutazioni sul mercato del lavoro (che oggi premia quasi solo
aree di respiro scientifico) e l’importanza di avere una mentalità
aperta e una formazione di respiro internazionale. I due terzi di noi
hanno insegnamenti soltanto in lingua straniera e chi si trova in
corsi di laurea in italiano è comunque costretto a studiarne una.
Valutazioni programmatiche magari tristi ma purtroppo imprescindibili
al giorno d’oggi. Dopo la scelta della facoltà e la giungla dei
test d’ammissione, la parte fondamentale, e l’abbiamo scoperto
ahi noi con qualche dolore, è il sapersi orientare all’interno
dell’università, che come ho detto poco fa è un pianeta nuovo e
sconosciuto. La libertà lasciata allo studente è massima e offre
molte opportunità, ma spesso è proprio la mancanza di assenze
giustificate, compiti a casa e interrogazioni a creare problemi
all'inizio. Dato che mantenersi in pari con gli esami è difficile,
soprattutto nelle facoltà più impegnative, seguire sempre le
lezioni e studiare tutti i giorni è il consiglio più banale... ma
anche il più sottovalutato. Tralasciare la costanza ci ha costretti
in diversi casi a recuperare terreno con fatica, magari la sera o
durante le vacanze, all’avvicinarsi degli esami. Non dico nulla di
straordinario ovviamente. Ma mentre chi ha amici o parenti
all’università sa già tutto questo, chi non li ha mai avuti forse
può aver gradito qualche consiglio (come sarebbe piaciuto a me, per
esempio).
Nonostante volessimo dire molte
cose, speriamo di non essere stati noiosi o fissati sui lati
negativi, così come spero di non esserlo io con queste poche righe.
Intendiamoci, vivere all’università è bellissimo e permette di
divertirsi e arricchirsi come mai prima. Decine di professori sono
pronti a descrivere in modo molto eloquente ogni corso di laurea
esistente sulla terra (e lo faranno), specificando sempre che il loro
è il migliore possibile, non intendevamo certo prendere il loro
posto. Ci auguriamo soltanto di aver trasmesso qualcosa di questi
nostri primi mesi universitari, delle nostre difficoltà e, in fondo,
del nostro entusiasmo. A presto.
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