martedì 12 marzo 2013

Due chiacchiere sull'università

DUE CHIACCHIERE SULL’UNIVERSITÀ
di Giacomo Lemoli 

Trovarsi insieme durante la mattinata di cogestione del Galvani è stato innanzitutto un pretesto molto gradevole per far tornare noi, “vecchi” studenti, tra le mura del nostro Liceo per una mattina. Abbiamo respirato un po’ dell’aria dei cinque anni passati sotto la statua di Gigi, abbiamo ritrovato luoghi e persone che sono state importanti per la nostra crescita e formazione, oltre che una varietà di facce amiche, e di questo ringraziamo. L’occasione ci ha permesso di parlare liberamente e senza troppe formalità della nostra vita universitaria. Più che di esperienza (che è poca), abbiamo provato a trasmettere l’impatto e il lento adattamento che ha caratterizzato questi primi mesi in un nuovo mondo.

Noi sei rappresentavamo le Facoltà di Economia, Giurisprudenza e Ingegneria dell’Università di Bologna, la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna (sede di Forlì), l’Università Commerciale Bocconi di Milano e la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori di Forlì. Diverse testimonianze per contesti completamente differenti, ma con più di un punto in comune. Abbiamo cercato di evidenziare gli aspetti che hanno orientato la nostra scelta universitaria, in primis le valutazioni sul mercato del lavoro (che oggi premia quasi solo aree di respiro scientifico) e l’importanza di avere una mentalità aperta e una formazione di respiro internazionale. I due terzi di noi hanno insegnamenti soltanto in lingua straniera e chi si trova in corsi di laurea in italiano è comunque costretto a studiarne una. Valutazioni programmatiche magari tristi ma purtroppo imprescindibili al giorno d’oggi. Dopo la scelta della facoltà e la giungla dei test d’ammissione, la parte fondamentale, e l’abbiamo scoperto ahi noi con qualche dolore, è il sapersi orientare all’interno dell’università, che come ho detto poco fa è un pianeta nuovo e sconosciuto. La libertà lasciata allo studente è massima e offre molte opportunità, ma spesso è proprio la mancanza di assenze giustificate, compiti a casa e interrogazioni a creare problemi all'inizio. Dato che mantenersi in pari con gli esami è difficile, soprattutto nelle facoltà più impegnative, seguire sempre le lezioni e studiare tutti i giorni è il consiglio più banale... ma anche il più sottovalutato. Tralasciare la costanza ci ha costretti in diversi casi a recuperare terreno con fatica, magari la sera o durante le vacanze, all’avvicinarsi degli esami. Non dico nulla di straordinario ovviamente. Ma mentre chi ha amici o parenti all’università sa già tutto questo, chi non li ha mai avuti forse può aver gradito qualche consiglio (come sarebbe piaciuto a me, per esempio).

Nonostante volessimo dire molte cose, speriamo di non essere stati noiosi o fissati sui lati negativi, così come spero di non esserlo io con queste poche righe. Intendiamoci, vivere all’università è bellissimo e permette di divertirsi e arricchirsi come mai prima. Decine di professori sono pronti a descrivere in modo molto eloquente ogni corso di laurea esistente sulla terra (e lo faranno), specificando sempre che il loro è il migliore possibile, non intendevamo certo prendere il loro posto. Ci auguriamo soltanto di aver trasmesso qualcosa di questi nostri primi mesi universitari, delle nostre difficoltà e, in fondo, del nostro entusiasmo. A presto.

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