L’albero dai frutti dorati
Carlotta Ferri, 4HT
C’era una volta una piccola casa isolata che distava un giorno di cammino dal villaggio più vicino. La casa era abitata da una famigliola di tre persone: un uomo e una donna amorevoli e il loro figlioletto che tanto amavano. Erano poveri ma non se ne facevano molta cura e si cibavano principalmente con il latte della loro magra capretta, delle loro vecchie galline, del raccolto di un misero campo e dei frutti dorati di un albero che cresceva nei pressi della casa. Ogni domenica il padre partiva verso il paesino con un cesto contenente il pranzo e la cena e là vendeva il latte e le uova avanzate e il raccolto del campo e con i soldi guadagnati manteneva le spese di tutta la famigliola.
Un giorno di domenica il brav'uomo si ammalò e non poteva intraprendere il lungo viaggio per raggiungere il paesello, così la buona madre disse al figlio:
-Và tu al mercato, perché tuo padre è malato e non può intraprendere questo viaggio-. Gli porse il cesto con il pranzo e la cena:
-Prendi questo: saranno il tuo pranzo e la tua cena. Raggiungi il paese e vendi le uova, il latte e il raccolto del campo: con i soldi che avrai guadagnato mangeremo per una settimana-.
Così il bambino, preso il cesto, si avviò fuori dalla casa e prese la via che conduceva al villaggio più vicino.
Quando tuttavia calarono le tenebre non era ancora tornato e la madre si disperò.
-Non piangere, moglie cara- la rassicurò il marito, -Domani partirò per il paese e lo troverò-. Era infatti guarito dalla malattia durante quel giorno.
Il giorno seguente l’uomo prese una cesta con pranzo e cena e si avviò verso il villaggio più vicino per trovare il figlio.
Passavano i giorni,le settimane, i mesi ma il bambino non si trovava.
Un giorno il brav'uomo, che non aveva perso la speranza, incontrò un bambino che piangeva.
-Piccolo, perché piangi?- domandò avvicinandosi. Il bambino gli rispose:
-Circa due anni fa mi persi nel bosco mentre stavo facendo ritorno a casa. Da allora vago in cerca della strada che mi riporti dai miei amati genitori-.
-Anche io ho perduto così mio figlio. Subito partii per il villaggio in sua ricerca ma non lo trovai mai. Da allora vago in cerca del mio amato figliuolo per riportarlo a casa- disse l’uomo, poi pensò che forse quel bambino poteva essere il suo caro figlio, ma poiché erano passati due anni e non lo riconosceva, decise di fargli qualche domanda riguardo la sua casa.
-Dimmi bambino, come era fatta la tua casa?-.
-Era una casa grande- rispose il bambino.
-E aveva un campo?- domandò l’uomo.
-Sì, un campo enorme- rispose il bambino.
-E vi cresceva affianco un albero dai frutti dorati?- chiese nuovamente l’uomo.
-Sì, un albero dai rami così alti che neanche un gigante avrebbe potuto raggiungerli- rispose di nuovo il bambino.
L’uomo scosse la testa sconsolato.
-Tu non sei mio figlio e io non sono tuo padre. La mia casa era umile, aveva un piccolo campo che serviva appena a sfamarci tutti e affianco vi cresceva sì un albero dai frutti dorati, ma dai rami bassi che mi bastava alzare un braccio per coglierne le prelibatezze- disse e si allontanò pieno di sconforto.
Passavano gli anni e l’uomo ormai vecchio decise di fare ritorno da sua moglie per confortarla nel dolore della perdita del loro amato figliolo, ma quando giunse nella sua dimora scoprì che la sua donna era morta molti mesi prima in solitudine, così riprese a vagare senza meta da un paese all’altro in cerca del suo figlio smarrito.
Un giorno incontrò un giovane forte e robusto che lo vide piangere perché ormai stava perdendo ogni speranza e gli domandò:
-Vecchio, perché piangi?-. Il vecchio gli rispose:
-Molti anni fa il mio amato figlio partì per andare al mercato e non fece più ritorno. Subito partii in sua ricerca ma non lo trovai mai. Da allora vago in cerca del mio figliolo per piangere con lui della morte della mia adorata moglie-.
-Anche io mi persi nel bosco mentre stavo facendo ritorno a casa. Riuscii soltanto pochi mesi fa a ritrovarla, ma venni presto a sapere della morte della mia adorata madre. Da allora vago in cerca di mio padre per gioire insieme al lui della mia fortuna- disse il giovane, poiché infatti si era appena sposato con una bellissima donna ed erano andati ad abitare insieme al loro figlio nella sua vecchia casa. Poi pensò che forse quel vecchio poteva essere il suo caro padre, ma poiché erano passati molti anni e non lo riconosceva, decise di fargli qualche domanda riguardo la sua casa.
-Dimmi vecchio, come è fatta la tua casa?-.
-E’ una casa grande- rispose il vecchio.
-E ha un campo?- domandò il giovane.
-Sì, un campo enorme- rispose il vecchio.
-E vi cresce affianco un albero dai frutti dorati?- chiese nuovamente l’uomo.
-Sì, un albero dai rami così alti che neanche un gigante può raggiungerli- rispose di nuovo il vecchio. Infatti quando vi era tornato per l’ultima volta ingobbito e accorciato dagli anni aveva trovato tutto diverso.
Il giovane scosse la testa sconsolato.
-Tu non sei mio padre e io non sono tuo figlio. La mia casa è umile, ha un piccolo campo e affianco vi cresce sì un albero dai frutti dorati, ma dai rami bassi che mi basta alzare un braccio per coglierne le prelibatezze- disse e si allontanò verso casa pieno di sconforto.
Quando raggiunse la sua dimora subito gli vennero incontro sua moglie e il suo amato figliolo che lo salutò.
-Padre, avete visto che casa grande che abbiamo?!- gli disse il bambino.
-No figliolo. Questa casa è piccola, ma molto accogliente- gli rispose il padre.
-E padre, avete allora notato quel grande campo che c’è laggiù?- gli domandò il bambino.
-No figlio mio. Quel campo è piccolo e ci sfamerà a malapena- gli rispose il padre.
-Ma avete almeno guardato quel grande albero che cresce vicino alla nostra casa? I suoi rami sono così alti che nemmeno un gigante potrebbe raggiungerli!- esclamò il bambino emozionato.
Il giovane padre, ridendo per le parole del figlio, gli rispose:
-No figliolo. Quell’albero ha i rami così bassi che posso raggiungerli allungando un braccio- poi chinatosi all’altezza del figlio gli spiegava:
-E’ perché sei piccolo e basso di statura che vedi la casa grande, il campo sterminato e i rami dell’albero irraggiungibili, ma quando crescerai e diventerai un uomo la casa ti apparirà umile, il campo piccolo e i rami dell’albero a portata del tuo braccio-.
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