domenica 24 febbraio 2013

Derrik Rose e la mucca piromane


“Derrick Rose e la mucca piromane”

di Cosimo Sarti, 5O


"One dark night, when people were in bed,
Mrs. O' Leary lit a lantern in her shed,
The cow kicked it over, winked its eye, and said,
There'll be a hot time in the old town tonight."

No, non sono sull'orlo della follia. Bene, fugati i primi dubbi, passiamo alla seconda domanda che vi sarete posti: cosa c'entrano le mucche piromani con Derrick Rose e i suoi Bulls? Domanda leggittima di cui capirete la risposta più avanti, leggendo la storia sul Great Chicago Fire che sto per raccontare.
Verso la metà del 1800, Chicago era la città più in crescita degli Stati Uniti, affacciata sui grandi laghi del Nord America, crocevia ferroviario fra l'Est industrializzato e l'Ovest ricco di materie prime, era destinata a diventare una delle città più importanti del paese. L'8 Ottobre 1871 però qualcosa andò storto. Prima di finire il racconto, facciamo un salto in avanti fino alla stagione NBA 2012, giusto per tenervi un po' sulle spine. Chicago ha il miglior record dell' NBA nonostante diversi infortuni durante la stagione e, giusto in tempo per l'inizio dei playoff, tutti sono arruolabili agli ordini di coach Tom Thibodeau. Quest'anno nessuno sembra poterli fermare, forti della miglior difesa della lega, di una panchina profonda e di Derrick Rose, “The Windy City Assassin”, così soprannominato per la straordinaria abilità nel finire gli avversari negli ultimi minuti delle partite. Il titolo sembra essere ampiamente alla portata, ma anche in questo caso qualcosa va storto, il 28 Aprile 2012. Il legamento crociato sinistro di Rose cede, lui cade e trascina con sé ogni speranza di vittoria finale: starà fuori dieci lunghissimi mesi e assisterà impotente alla sconfitta della squadra al primo turno. Torniamo ora alla mucca della signora O'Leary la sera dell'8 Ottobre 1971. La leggenda vuole che la suddetta mucca abbia fatto cadere una lampada a olio, facendo divampare un terribile incendio che, ardendo fino al 10 Ottobre, ha raso completamente al suolo la  giovane città e mietuto centinaia di vittime, distruggendo le speranze dei suoi laboriosi abitanti superstiti. Eppure, all'alba del 12 Ottobre, l'editoriale del Chicago Tribune recita così:

CHEER UP.
In the midst of a calamity without
parallel in the world's history, look-
ing upon the ashes of thirty years'
accumulations, the people of this once
beautiful  city have resolved that
CHICAGO SHALL RISE AGAIN.

In pochi anni Chicago venne ricostruita con edifici più moderni e solidi, e, come tutti prevedevano, crebbe fino a divenire una grande città ricca e popolosa prima dell'inizio del ventesimo secolo, nonostante l'incendio che l'aveva messa in ginocchio.
Manca meno di un mese al ritorno di Derrick Rose dopo mesi di durissima riabilitazione, in cui i suoi compagni hanno tenuto la squadra al passo con le migliori ad Est, mostrando lo spirito combattivo proprio degli abitanti della città. Presto (o tardi, la data è sconosciuta, potrebbe anche trattarsi della prossima stagione) scenderà in campo al loro fianco anche Rose, e chissà che anche lui non torni più forte di prima, proprio come la sua città natale dopo l'incendio. Se così fosse, potrebbe essere l'inizio di un nuovo viaggio verso le Finals e verso quel titolo che manca ormai da quindici anni ai Bulls: CHEER UP, CHICAGO SHALL RISE AGAIN. Mucche piromani permettendo.

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